Chi Siamo

La Cooperativa

Si Può Fare

La Cooperativa Sociale SI PUO’ FARE Onlus è stata costituita il 30 dicembre 2013 per volontà dei suoi soci fondatori, i quali avevano voglia di dar vita a un’istituzione che si caratterizzasse per un’offerta qualitativamente eccellente di servizi, spazi e opportunità destinate a persone svantaggiate, in ambienti confortevoli e a misura d’uomo.

Il consiglio di amministrazione è composto da: Giuseppe Valerio D’Ancona (presidente del consiglio di amministrazione e direttore generale), dott.ssa Anna Rita Gaglione (consigliere di amministrazione e coordinatrice del centro diurno), avv. Claudio Argentieri (consigliere di amministrazione, consulenza legale e resp. comunicazione).

La MISSION

La MISSION della cooperativa è puntare a garantire, nel rispetto dell’individualità, della riservatezza e della dignità della persona, una qualità di vita il più possibile elevata all’ospite - autonomo o meno - considerandone i peculiari bisogni psichici, fisici e sociali, fornendo un’assistenza qualificata e continuativa, in stretta collaborazione con la famiglia ed i servizi del territorio.
definire e aggiornare, sulla base di valutazioni multiprofessionali, progetti di intervento personalizzati, individuali e/o di gruppo, anche attraverso l’ausilio di strumenti informatizzati che garantiscano il monitoraggio continuo dell’evoluzione socio-sanitaria dell’utente;
ridefinire la metodologia lavorativa affinché non risulti più incentrata sull’organizzazione ``per mansioni`` caratterizzata da un approccio burocratico, bensì legata ad una tipologia di organizzazione del lavoro volta al conseguimento di ``obiettivi`` e ``risultati``;
garantire all’ospite un’assistenza qualificata con interventi personalizzati, effettuando una formazione continua del personale al fine di sostenerne la motivazione e rivalutarne la preparazione professionale, in ragione del fatto che gli interventi di tutte le figure professionali sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni della persona;
collaborare per una maggior apertura al territorio, aumentando l’integrazione con l’Asl, il Comune e gli altri enti territoriali, promuovendo incontri e protocolli d’intesa anche con altri soggetti operanti nel sociale;
razionalizzare le spese tenendo conto delle risorse disponibili;
mantenere l’equilibrio finanziario per poter proseguire e garantire l’attività istituzionale.